Una vera e propria odissea, quella del bando di gara per l’affidamento del servizio di continuità territoriale marittima da e verso l’Elba e le altre isole dell’Arcipelago toscano. E un’odissea – quotidiana – soprattutto per gli elbani e i residenti sulle altre isole, costretti a convivere con un servizio che non risponde alle esigenze. L’unica svolta potrebbe venire da un nuovo contratto di servizio siglato dalla Regione Toscana con la società che vincerà la gara. Ma per averlo dovremo attendere almeno un altro anno e mezzo, perché la scadenza per la presentazione delle offerte fissata poco più di un mese fa è già slittata di due mesi, con la conseguente proroga della concessione a Toremar fino a dicembre 2026.

Abbiamo perso il conto dei ritardi, ma non perdiamo la speranza di avere in futuro un servizio di collegamento marittimo con l’Arcipelago toscano che garantisca in primis i diritti dei residenti dell’Elba e delle altre isole e di chi le deve raggiungere per lavoro o per altre attività tutelate dalla Costituzione. Con quella decisa oggi arriveremo a ben tre anni di proroga della concessione a Toremar. Purtroppo non era difficile prevedere questo esito: accade inevitabilmente quando parti in ritardo – del resto che il contratto di servizio sarebbe terminato il 31 dicembre 2023 la Regione lo sapeva “da solo” 12 anni – rincorrendo invece che pianificando gli interventi e introducendo migliorie necessarie. Perché ben venga l’anno di attesa in più se solo il futuro ci riserverà un servizio adeguato alle esigenze – a partire dal numero e dagli orari delle corse, l’età delle navi, le agevolazioni tariffarie per alcune categorie di persone. Il timore è invece che non solo dovremo attendere il 2027 – forse – per avere il nuovo contratto di servizio, ma saremo anche costretti a convivere con disagi che ben conosciamo.

Ho avuto modo di dirlo ripetutamente in aula, in occasione della intervento aula generico   discussione dei tanti atti che ho presentato sul tema (qui una selezione): siamo di fronte all’improvvisazione al potere, a una Giunta regionale negligente e disattenta nei confronti delle esigenze degli abitanti dell’Elba e delle altre isole dell’Arcipelago toscano e di chi le deve raggiungere per lavoro – in particolar modo operatori sanitari e personale scolastico.

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