Non bastava l’assurdo e offensivo paragone tra centri di permanenza e rimpatrio e lager, no. C’è anche la mancata firma sul patto proposto dal governo alle Regioni e che vede la Toscana tra le tre (ovviamente a guida centrosinistra) che non l’hanno siglato. Il Pd toscano – fatta eccezione per alcuni sindaci – continua ad affrontare la questione immigrazione senza giudizio ma con molti pregiudizi. Con il risultato che rinuncerà alle risorse che il Governo ha destinato alle Regioni che hanno siglato l’intesa. Farsi guidare dall’ideologia non fa bene a nessuno. E il no della Regione Toscana al patto proposto dal governo per gestire l’emergenza flussi ha tutto l’aspetto del rifiuto preconcetto, ideologico tipico della sinistra, nascosto dietro il velo del CPR. La cui realizzazione, è bene ricordarlo, prevede che siano gli enti territoriali e il Governo a definirne le caratteristiche.
Ma il CPR è, come detto, un velo. Dietro c’è la ricerca a tutti i costi di un’identità smarrita. Il Pd a trazione Schlein si arrocca su posizioni inconcepibili, non prendendo in considerazione neanche gli appelli di illustri suoi esponenti. Come ad esempio al sindaco di Prato o a rappresentanti di Palazzo Vecchio che ogni giorno chiedono risposte concrete sulle politiche per l’accoglienza: risposte che il governo di Centrodestra sta dando, con tanto di ingenti risorse stanziate. Soldi che non arriveranno sul nostro territorio perché la Toscana, come le altre regioni guidate dal centrosinistra eccezion fatta per la Campania, mettono l’ideologia davanti alla concretezza. Il pretesto  è il CPR, ma non è che una foglia di fico, visto che la scelta e la definizione delle strutture sarà concordata con le Regioni, come ha ricordato in un‘intervista alla Nazione Valerio Valenti, sino a pochi mesi fa prefetto di Firenze e oggi commissario per l’emergenza immigrazione. La stessa regione che dice no all’autonomia differenziata pretende di decidere su una questione di competenza dello Stato: l’ennesima contraddizione di una sinistra in cerca di autore.

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