La decisione della Regione Toscana di autorizzare il progetto di modifica della discarica ex-Rimateria (qui l’atto) è drammaticamente coerente con la linea tenuta dalla Giunta regionale in materia di rifiuti: no a termovalorizzatori, neanche di nuova generazione. Dato che ‘rifiuti zero’ è un’utopia, due sono le strade: o li esportiamo – con aumento dei costi delle tariffe – o
li gettiamo in discarica.
Una scelta folle, già concretizzata
con il recente Piano dei rifiuti
e che potrebbe persino aggravarsi se malauguratamente dovesse vincere il campo largo, con l’ipoteca messa dal Movimento 5 Stelle, da sempre contrario a ogni forma di sviluppo anche in campo ambientale. Un rischio che Piombino, la provincia di Livorno e la Toscana tutta, non possono correre.
Discarica, quella di Ischia di Crociano, destinata agli scarti della siderurgia e alle bonifiche. Ma l’autorizzazione concessa dalla Regione Toscana cambia le carte in tavola (qui una puntuale cronistoria a cui va aggiunta quest’ultima puntata), eliminando il vincolo di esclusività e ampliando le tipologie di conferimenti possibili. Decisione che stravolgerà la natura della discarica compromettendone la sua funzione principale. L’amministrazione comunale – che in sede di conferenza di servizi si è battuta con puntuali obiezioni alla richiesta – di concerto con il ministero sta lavorando al rilancio sostenibile delle acciaierie: dove andranno gli scarti siderurgici e quelli delle bonifiche se la capienza residua – peraltro modesta – sarà riempita da altri rifiuti, provenienti da chissà dove?
Nel corso di questi cinque anni – più volte mi sono confrontato con la Giunta regionale sul presente e il futuro della ex-Rimateria, sostenendo con convinzione e determinazione l’attività del sindaco Ferrari e raccogliendo le istanze provenienti dalla popolazione. Continuerò a farlo, battendomi perché a Piombino, come altre zone della provincia di Livorno, sia riconosciuta l’attenzione che merita e non diventi la terra delle discariche.