Tre province toscane nella top ten italiana della criminalità (numero di reati denunciati ogni mille abitanti): Firenze al secondo posto, Prato al settimo, Livorno al nono. Guarda caso sono le uniche tre province della Toscaca con il capoluogo amministrato dal centrosinistra.
Una conferma, e persino un peggioramento, di quanto già emerso a settembre con la pubblicazione della l’elaborazione del Sole24 Ore sulla criminalità in Italia, supportata dai banca dati interforze del dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno: Prato resta stabile al settimo posto, Firenze e Livorno salgono di una posizione. Insomma, Toscana tristemente protagonista.
Ma non è l’unica triste classifica che riguarda la nostra regione. Criminalità e detenzione sono due concetti strettamente collegati, o almeno dovrebbero esserlo. E allora guardiamo com’è composta la popolazione carceraria in Italia e in Toscana. A livello nazionale il 31,6% dei detenuti è straniero (19740 su 62445), di cui grandissima parte extracomunitario. In Toscana la percentuale è significativamente più alta: nelle 16 carceri della nostra regione ci sono 3307 detenuti, di cui 1550 stranieri, un centinaio in più rispetto all’anno scorso. Per una percentuale pari al 46,9 percento, contro il 43,8% dell’anno scorso.
Per quanto riguarda i singoli istituti la percentuale più alta è alla Gorgona (68,2%), Sollicciano 64.24%, Porto Azzurro 60,73%, Prato 53.82%, Pisa 53%. Per quanto riguarda la nazionalità dei detenuti, i dati, risalenti al 2023, indicano una prevalenza del Marocco, Albania e Tunisia. Ed è indicativo che le associazioni che svolgono il meritorio compito di osservatorio della situazione carceraria inseriscano tra le caratteristiche la disponibilità di una stanza dedicata alla preghiera per i detenuti musulmani.
Tornando alla percentuale di detenuti stranieri sulla popolazione carceraria, si dirà: quindi in carcere ci sono più italiani che stranieri, quindi gli italiani sono più dediti alla criminalità degli stranieri. Peccato che la popolazione toscana sia composta da uno straniero ogni dieci toscani 3.660.530 residenti, stranieri censiti sono 424.066, pari all’11,6% della popolazione. La proporzione è fin troppo evidente. E la presenza straniera nelle carceri è in aumento: 8,5% in due anni. Per capirci meglio occorre prendere in considerazione un altro indicatore: il tasso di detenzione, cioè la percentuale di detenuti sul totale della popolazione.
Ebbene a livello nazionale per quanto riguarda i cittadini stranieri è di 363 detenuti ogni 100mila abitanti, per gli italiani è di 80. In Toscana la percentuale è di pochissimo inferiore per gli stranieri (348 ogni 100mila), e di molto inferiore per gli italiani 54,8.
I numeri non mentono, e parlano di una situazione critica generata da una presenza di troppi stranieri detenuti. Ecco perché è fondamentale che i colpevoli di reati scontino la pena a casa loro. E per farlo è fondamentale che anche la Toscana si doti di un Centro di Permanenza e il Rimpatrio, destinato ad ospitare per brevi periodi (fino al rimpatrio, appunto) e in condizioni dignitose chi è venuto in Italia e ha violato le leggi del nostro paese.
Vale la pena ricordare che la Toscana è, assieme alle altre regioni governate dal Pd, tra le pochissime a non aver aderito al protocollo d’intesa rinunciando ai 5 milioni di euro per l’accoglienza, che implicava la realizzazione del CPR. Senza il quale i criminali che devono essere rimpatriati dovranno essere condotti in altri centri, lontani dalla nostra regione. E chi li porterà? Le forze dell’ordine che quindi non potranno prestare servizio sul territorio.
Concetti che ho ribadito in questa intervista