Dal 26 Ottobre al 5 novembre, presso il Palazzo del Pegaso a Firenze, saranno esposte alcune opere dell’artista Giuseppe Lambertucci.

Mercoledì 26, alle ore 12.30 inaugureremo la mostra, alla presenza dell’artista, presso lo spazio espositivo in via de’ Pucci 16, a Firenze.

Il mare, comunque lo si interpreti, unisce mondi. E lo sguardo di Giuseppe Lambertucci porta con sé il messaggio che si ritrova nelle sue opere. Il mare negli occhi dell’artista riflette quello dei suoi dipinti: il contrasto tra uno spazio buio e profondo, e la speranza del mare aperto, della conciliazione tra le persone e gli animali che del mare hanno necessità; l’angoscia di un ricordo in un mare che abbraccia ogni sconfitta, ogni delusione, ogni morto.

Rispetto per il mare che tollera tutto, ma che sa farsi temere. In ogni dipinto del maestro Lambertucci il mare è movimento: c’è aria in ogni aquilone che vola e ci dà speranza, c’è rispetto in ogni uccello che lo sorvola, c’è pace animata tra i bagnanti, c’è la natura ferita che resiste. Il mare è il contrasto tra la fiducia che vi si ripone e la pace che dona guardando un orizzonte, e il pericolo che può scatenare.

Nelle opere di Lambertucci il mare non è mai calmo, c’è sempre vento, c’è sempre necessità di essere attenti a come può trasformarsi il movimento di un’onda apparentemente calma e tollerante, ma ferita. Il mare condanna in queste opere straordinarie la presunzione dell’uomo nel pensarsi superiore alla natura. Opere dell’artista che ci riportano ai suoi occhi umili e fragili, ma determinati e speranzosi. Attraverso il mare ci si concilia, si va e si torna.

Un abbraccio immenso in cui ci avvolge questa mostra, che sa di fatica, di onde in faccia, di gesta brutali che non annegano i ricordi dell’uomo, che dona luce ma non cancella le ombre. Un richiamo alla pace nel mondo degli uomini, degli animali e della natura.

 

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